MERCOLEDI 11 MAGGIO

Casalecchio di Reno | Biblioteca Comunale C. Pavese – Casa della Conoscenza | ore 21.00
Buio in sala
Regia Riccardo Marchesini

Dal 2000 in Italia hanno abbassato le saracinesche 616 sale cinematografiche. La maggior parte di queste erano sale storiche delle nostre città. In quei cinema i film muti lasciarono spazio al sonoro, i cinegiornali permisero di scoprire il mondo, i grandi film incantarono il pubblico e la tv conquistò gli spettatori di Lascia o raddoppia. Buio in sala racconta di com’è cambiato il modo di vivere il cinema, di come televisioni commerciali, nuove tecnologie e multisala abbiano trasformato radicalmente le nostre abitudini e mutato le nostre città, modificando per sempre il ruolo del cinema.

«Un racconto che vede sullo sfondo un’Italia che cambia, che attraversa le guerre, la povertà, che rinasce e vive il boom economico, che consacra le mode e affronta le stagioni affidando al cinema i propri momenti di svago e di crescita. Le sale cinematografiche hanno fatto da sfondo per anni a storie e incontri. Il cinema infatti ha pulsato non soltanto delle emozioni e dei sentimenti delle pellicole proiettate, ma anche di quelle trame e di quella vita che il pubblico stesso portava. Uno spettacolo nello spettacolo che aggiungeva colori e sapori delle generazioni che si alternavano al cinema.» Riccardo Marchesini

Riccardo Marchesini, dopo essersi diplomato all’Accademia Antoniana d’Arte Drammatica, collabora con Pupi Avati come regista alla realizzazione di documentari, è assistente alla regia di alcune fiction televisive e aiuto regista nel film “Vipera” di Sergio Citti. Autore e regista di programmi televisivi e video didattici, ha diretto spot per campagne pubblicitarie regionali e nazionali, alcuni videoclip musicali e spettacoli teatrali. Fra i suoi film i mediometraggi “Bocca di Rosa” e “Gli ultimi”, che ricevono numerosi riconoscimenti, e i documentari “Compagni di viaggio” e “I luoghi immaginati”.

Bentivoglio | Sala TeZe | ore 21.00
Isola delle Rose. La libertà fa paura
Regia Stefano Bisulli, Roberto Naccari

È l’estate del 1968. Al largo delle coste riminesi un ingegnere di Bologna proclama l’indipendenza di uno stato sorto su una piattaforma da lui stesso costruita. È l’atto di nascita della repubblica esperantista denominata Libera Teritorio de la Insulo de la Rozoj.

La vicenda dell’Isola delle Rose, che incrocia il clima sociale e politico dell’Italia del 1968, diventa un caso internazionale, suscitando da una parte grandi timori, dall’altra speranze e sogni. Il film riporta alla luce la storia di un’utopia, ripercorrendo la vita di un uomo che ha avuto il coraggio di sognare.

«La vicenda dell’Isola delle Rose è una delle più eccezionali e misconosciute del nostro paese. È una storia strana, a tratti surreale che solleva in modo sottile questioni e interrogativi profondi. L’idea di un uomo di creare uno stato indipendente, di trascendere l’ordine stabilito degli stati-nazione, non poteva non affascinarci. Una vicenda ricca di personaggi degni della migliore commedia all’italiana, per certi versi umoristica ma anche commovente, che tocca temi importanti quali la libertà, l’utopia, il sogno.» Stefano Bisulli, Roberto Naccari

Stefano Bisulli e Roberto Naccari cominciano a lavorare insieme nel 2004 con la realizzazione del documentario “Holylanders”. Nel 2008 fondano Cinematica con cui realizzano: “Una storia comune” (2008), “Fellini Oniricon” (2008) e “Isola delle Rose – la libertà fa paura” (2009). “Isola delle Rose” è stato selezionato ai festival di Amsterdam (Idfa), Montevideo, Glasgow, Bologna (Biografilm), Roma (VFR), e premiato al Festival Cinema e Ciociaria.