Bologna | Nuovo Nosadella – Sala Berti | ore 19.15
È stato morto un ragazzo. Federico Aldrovandi che una notte incontrò la polizia
Regia Filippo Vendemmiati
La narrazione ripercorre le vicende umane e giudiziarie legate alla morte di Federico Aldrovandi, avvenuta a Ferrara il 25 settembre 2005 durante un controllo di polizia. Da quella vicenda scaturì un processo che in primo grado si concluse con la condanna a tre anni e sei mesi di quattro agenti. La storia viene ricostruita attraverso testimonianze, sotto la diretta consulenza degli avvocati di parte civile e dei familiari. La prima parte è dedicata ai fatti e misteri, la seconda al processo e a suoi colpi di scena, il finale tenta una spiegazione verosimile degli avvenimenti.
«Ho cominciato ad occuparmi del caso Aldrovandi non proprio dall’inizio, con pigrizia e scetticismo professionale. La tragica morte di Federico mi ha convinto però a raccontare la storia e non la notizia. Il film, appoggiato dell’associazione Articolo 21, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dalla Regione Emilia-Romagna, contiene documenti originali, filmati d’archivio e inserti narrativi.» Filippo Vendemmiati
In veste di autore, ha firmato “La Grande Sorella”, reportage sul dramma della lebbra in India, realizzato con i colleghi Marino Cancellari e Donata Zanotti, e vincitore del “Premio Enzo Baldoni” nel 2006. Il documentario “E’ stato morto un ragazzo”, ha vinto il premio come miglior documentario 2010 nell’omonima sezione del Bari Film e Tv Festival edizione 2011.
Castello d’Argile | Teatro comunale Castello d’Argile | ore 21.00
La Mia casa è la tua. Volti e momenti dal mondo dell’accogliere
Regia Emmanuel Exitu
Il documentario ha come protagoniste le famiglie che hanno accolto bambini e adulti in difficoltà. Nena e Paolo due figli naturali. Hanno accolto in affido due bambini che vivono con loro e sono parte della famiglia. Carlo e Morena tre figli, hanno accolto Marco quando aveva sedici anni. Franco e Stefania non hanno invece figli naturali. Gioele e Rita hanno accolto due fratelli, Simona di otto anni e Fabrizio di sei. L’affido è durato nove anni. Piero e Giusy hanno quattro figli. Hanno vissuto l’esperienza di due affidi a tempo determinato. Ma quell’amore è per sempre. Accogliere è bello e possibile.
«Raccontare l’affido attraverso l’esperienza dell’associazione Famiglie per l’Accoglienza non con un filmato celebrativo-istituzionale ma semplicemente quotidiano, con le gioie, i dolori e l’amore che riesce ad abbracciare tutto, anche i nodi irrisolti, senza stupidi happy end. Perché una famiglia normale apre il cuore e la porta a estranei segnati dal male e dal dolore? È davvero possibile? “La mia casa è la tua” racconta la straordinaria normalità del bene attraverso il linguaggio sporco e senza filtro del reportage che si lega al linguaggio poetico dell’animazione: non un’inchiesta sociologica o un’indagine psicologica, ma l’insolito mix di linguaggi di un documentario verticale che arriva al profondo di queste famiglie senza violarlo, per andare a vedere perché un uomo e una donna decidono di accogliere figli di altri in difficoltà come se fossero i loro: non per tenerseli, ma per amarli (e amarsi) solo per quello che sono… e perché no?» Emmanuel Exitu
Emmanuel Exitu è nato a Bologna. Dal suo primo romanzo, “La Stella dei Re” ha tratto la sceneggiatura per il film omonimo prodotto da Edwige Fenech. Il suo primo documentario “Greater – Sconfiggere l’Aids” ha vinto il primo premio nel Babelgum Contest a Cannes nel 2008, scelto dal grande regista Spike Lee.
Porretta Terme | Biblioteca CAI Alto Reno | ore 21.00
1514. Le nuvole non si fermano
Regia Carlotta Piccinini
Nel 1975 i territori del Sahara Occidentale, ex colonia spagnola, sono stati occupati militarmente dal Marocco, diventando così il teatro in cui si è svolta la guerra tra Regno del Marocco e popolo Sahrawi, conclusasi soltanto nel 1991. Da allora, le Nazioni Unite hanno riconosciuto ai Sahrawi il diritto all’autodeterminazione da esercitarsi tramite un referendum, che ancora oggi non è stato effettuato.
Il documentario racconta la vita di un popolo in esilio da trentacinque anni, rifugiato nel deserto della vicina Algeria e che rivendica la propria indipendenza lottando contro uno stato che non lo riconosce e che rifiuta la sua specificità.
«Il film narra la storia di uomini e donne che hanno deciso di sacrificare il proprio benessere in cambio della libertà. Il messaggio che si evince dai discorsi e dalla voce dei Sahrawi è quello di un popolo che auspica fortemente al principio dell’autodeterminazione, così come è stato sviluppato nel 1945 dalla Carta dei Diritti dell’Uomo. Donne, uomini e bambini che resistono, cercando di costruire, ogni giorno, le basi per un futuro diverso e concreto. Nel fare ciò, i Sahrawi non hanno mai perso la positività, la cordialità e l’apertura verso l’altro, lo straniero, note e caratteristiche che contraddistinguono questo popolo di nomadi in una terra lontana.» Carlotta Piccinini
Carlotta Piccinini opera in maniera trasversale in diversi ambiti, spaziando dalla video arte al vjing, all’interesse per il documentario. “1514 Le nuvole non si fermano” è il suo primo film documentario, girato nel febbraio 2009, da una troupe di cinque donne nei campi profughi Sahrawi nel deserto del Sahara. Attualmente sta lavorando come documentarista per alcuni canali televisivi satellitari e come video artist per importanti club e locali italiani.